La mia Ferrari sta per partire ...

Mi chiamo Giuseppe, ho appena partecipato al tuo seminario, ti avevo detto che avrei scritto, e lo faccio. Nel mio ufficio, il giorno dopo, davanti al mio pc sempre acceso tutti i giorni tutto il giorno. La mia vita stava già cambiando, lo avevo già deciso, dovevo solo darmi un’occasione e uno strumento. Sono contento che questo strumento sia stato tu e il tuo seminario. Tutto questo mi si attaglia, mi sta comodo. Ho già deciso, anche se la cosa può far sorridere, che quello che ti ho visto fare farò anch’io, questo è quello che voglio fare, questo è quello che meglio posso fare per me stesso e per gli altri. Non mi manca la saggezza necessaria, non mi manca la sensibilità per cogliere al volo il filo di luce che muove le anime e i loro fantasmi su quel palco senza luci. Mi manca la perizia, questo sì, ma questa può arrivare con tempo ed esercizio. Se lo ricordi erano queste le tre qualità che riconoscevo alla tua conduzione. Mi chiedo solo come fai a sopportare tanto dolore che viene riversato nel teatro senza ammalarti, senza soffrire troppo. Ma questa sarà una cosa che fa parte della perizia, senz’altro. Sì, sono stupefatto…. Le persone che fanno da personaggi per i tuoi fantasmi non le conosci nemmeno, sono magari di sesso diverso da quello del personaggio, eppure scatta una strana magia. Sì, il tuo bambino interiore, quello sofferente prende in mano il pennello e dipinge lui, vede quello che deve vedere, e tutto si trasforma nella scena originale, quella primaria, quella del “fatto”. Niente corrisponde, né luogo, né persone, né tempo, ma tutto è lì, luogo, tempo e soprattutto PERSONE. Le persone e i fantasmi senza nome prendono forma e sostanza soprattutto, diventano estremamente presenti e travolgono ogni realtà, in una forma di allucinazione ipnotica dove la tua realtà emotiva originale si sovrappone, il fantasma calza a pennello sul personaggio e ne prende il posto. Questa è Magia, questa è Psicomagia. E’ incredibile, non ho nemmeno le parole per dirlo, per raccontarlo. Non esistono. Come posso spiegare a mia moglie quello che mi è successo ? Intendo : come posso farlo senza passare per pazzo –visionario, per mistico delirante, per suggestionabile e broccolo? Non posso, l’esperienza è talmente personale che non è comunicabile se non a prezzo di traduzioni svilenti. Come faccio a dire che davanti avevo la faccia di una sconosciuta e che questa era la madre mia di 40 anni fa, quello che nemmeno lei oggi è più? Che quella era mia madre com’era allora e che quello specchio che io non volevo vedere era lo specchio con quello che io ero allora, come faccio a spiegarlo senza essere internato col TSA? Come si chiama questa? Magia, allucinazione, suggestione, ipnosi collettiva, rito esoterico, e che altro? Sia chiaro che io rispetto anche tutte queste cose, io almeno. Ed è tutte queste cose insieme, senz’altro, anche. E anche se finora io l’ho fatto, non mi interessa definire il fenomeno, non più di tanto. Mi interessa farlo accadere. Ne ho le qualità, e anche tu lo sai. Ma soprattutto ne ho voglia, mi piacerebbe farlo. Sono portato, e potrei spiegarti perchè con lunghi racconti. Forse sarei noioso come spesso sono ma, spero almeno, non adesso.. Già nella seconda giornata del seminario ( ... ) Ma forse ho visto troppo poco per capire, giudicare, progettare,. Forse, dico. Ma non è poi così importante. L’importante è che il guerriero abbia preso in mano le chiavi della Ferrari. La mia Ferrari sta per partire, anche se ancora non so dove arriverà e non ho chiaro il percorso. ( ... ) Il mio cuore vibra adesso a un più alto livello, con frequenze più sottili e raffinate. Non è merito tuo, io avevo già deciso che fosse così. Ma ti ringrazio di essere stato l’occasione di quello che cercavo, di un passo in avanti così importante. Ti giunga allora dal mio cuore il mio più sentito e commosso grazie. Chissà forse non è un caso che Giuseppe dica grazie a Giuseppe…

autore: 
Giuseppe

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